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Cinquant'anni di riforma liturgica hanno profondamente mutato il modo di partecipare alla S. Messa e il significato della partecipazione. Abbandono del latino, la lingua sacra; altare non più rivolto ad Deum ma verso il popolo; delocalizzazione del tabernacolo; offuscamento del significato di sacrificio nella liturgia; introduzione di musiche mondane; partecipazione intesa più come manifestazione esteriore che come atto di adorazione. Ne è derivata una graduale desacralizzazione del rito, che ha distolto lo sguardo del fedele dal protagonista, Gesù Cristo sulla croce, ha banalizzato e ridotto la dimensione simbolica del rito sacro, porta aperta sul divino, e lo ha esposto ad ogni sorta di abuso liturgico.